CRISI D’IMPRESA
COMPOSIZIONE DELLA CRISI AZIENDALE
Il nuovo codice della crisi
Il 16.03.2019 il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza è diventato legge e riguarda sia le aziende in salute che quelle in crisi.
La riforma della crisi d’impresa con il D.lgs. 14 del 12/01/19 i soggetti preposti al controllo dell’impresa (imprenditore, sindaci e revisori) sono chiamati a verificare che l’impresa abbia adottato quelle misure che dal punto di vista amministrativo e contabile possano consentire la diagnosi precoce dello stato di crisi, tecnicamente definite “adeguato assetto”. Qualora tale compito fosse disatteso, all’organo preposto verranno irrogate severe sanzioni penali sensibilmente ridotte per gli imprenditori che viceversa si attiveranno spontaneamente per risolvere la crisi della loro impresa.
l’art.2086 prescrive che tutte le imprese hanno il dovere di dotarsi di:
Sistemi informativi ed adeguate competenze per il controllo di gestione dei flussi di cassa a sei mesi.
Budget e piano d’impresa per poter rilevare tempestivamente i segnali della crisi.
Anche in questo caso sono previste sanzioni per quanti disattenderanno gli adeguamenti normativi prescritti. Questo è l’adeguato assetto.
CRISI D’IMPRESA
Ma il nuovo Codice della Crisi riguarda tutte le aziende?
Anzitutto è bene sottolineare quanto la riforma riguardi ogni impresa, in ogni forma giuridica, indipendentemente dallo stato di salute dei suoi conti.
Sono pertanto destinatari degli strumenti di allerta:
Gli imprenditori individuali
Gli imprenditori collettivi
Le imprese agricole
Le imprese minori
Le imprese soggette a liquidazione amministrativa
Attenzione all’OCRI, opportunità o pericolo?
La procedura di composizione della crisi è di natura stragiudiziale e si svolge presso l’Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa (OCRI) un istituto creato presso le Camere di Commercio avente quale scopo:
Ricevere le segnalazioni da parte di sindaci, revisori e creditori pubblici qualificati.
Gestire la procedura di allerta.
Assistere l’imprenditore quando la procedura di allerta si attivi in conseguenza di una sua istanza.

L’OCRI nominerà tre esperti che in piena autonomia decideranno in 90/180 giorni se l’azienda ha risorse per superare la crisi o se dovrà accedere ad una procedura concorsuale di tipo concordatario. L’OCRI sarà di fatto un “commissario straordinario” dell’impresa segnalata e la gestirà in totale autonomia estromettendo l’imprenditore dalla gestione ordinaria nominando tre professionisti (fra loro sconosciuti) i quali in tre mesi dovranno decidere le sorti dell’azienda pur non conoscendone minimamente né la storia né le prospettive. L’OCRI sanzionerà sia civilmente che penalmente l’imprenditore che non abbia attivato gli strumenti previsti per il monitoraggio ed il superamento della crisi.
L’articolo 15 del codice della crisi e dell’insolvenza stabilisce che i creditori pubblici qualificati quali agenzia delle entrate, inps, agente della riscossione avvisino l’impresa che la propria esposizione ha superato l’importo rilevante. Qualora entro il termine perentorio di novanta giorni il debito non venisse estinto, regolarizzato o presentata un’istanza di composizione della crisi assistita, gli enti sopracitati segnaleranno l’impresa ed i suoi organismi di controllo all’Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa. Banca d’Italia stima ad oggi tra gli otto e quaranta-settemila casi che potrebbero essere oggetto di segnalazione all’OCRI.

Chi può segnalare un azienda all’OCRI?
L’OCRI potrà essere chiamato ad intervenire da:
Sindaci e revisori -perché la riforma prevede per loro gravi sanzioni penali e sanzioni in caso di omessa denuncia.
Banche, istituti di previdenza ed agenzia delle entrate -quando i debiti scaduti o gli indici di crisi dovessero superare i parametri di sicurezza.
Imprenditore -in tal caso potrà beneficiare di misure cosiddette premiali che vanno dalle circostanze attenuanti alla non punibilità in sede penale.
Cosa bisogna fare per evitare di essere segnalati all’OCRI?
Fissare oggi stesso un appuntamento riservato e gratuito con i professionisti di LCA, la prima legal advisory firm specializzata nella finanza d’impresa e nella ristrutturazione del debito delle micro-PMI.
Parte della riforma è Legge dal 12/01/19, parte lo sarà entro il 15/02/21. Per chi tende a rimandare e procrastinare ogni impegno è un’ottima notizia, per chi viceversa ne voglia approfittare non restano che dieci, undici mesi per affrontare “a mani libere” eventuali criticità e problemi dopodiché il rischio che banche, istituti previdenziali ed agenzia delle entrate lo facciano con pieno titolo, al posto dell’imprenditore, sarà altissimo.