LE FASI DELLA CRISI D’IMPRESA

Circa il declino di un’impresa, la nostra esperienza ci ha portato all’individuazione di cinque distinte fasi:

  • La prima è la fase detta dell’incubazione ovvero quella in cui imprenditori e management non riconoscono i sintomi del declino riconducendo la stagnazione e l’accenno alla contrazione di ricavi e redditività a fattori ciclici di settore che tendono a definire fisiologici o temporanei.
  • La seconda fase è quella dell’inerzia, una fase in cui la consapevolezza della crisi inizia a radicarsi ma essendovi ancora un apparente solidità finanziaria, imprenditori e manager tendono ad alimentare il pensiero che da un momento all’altro, senza dover ricorrere ad interventi invasivi, la situazione migliorerà. Malgrado la crescita ristagni e le riserve di liquidità diminuiscano quotidianamente, una certa inconsapevole negazione della realtà si consolida rivelandosi in seguito molto dannosa.
  • La terza fase è quella dell’allerta, talvolta del panico. Imprenditore e manager sono costretti ad agire in conseguenza della innegabilità della crisi tuttavia la cronica mancanza di competenze ed informazioni appropriate spesso determina un peggioramento della situazione. Un pericoloso acceleratore poi è la resistenza di taluni imprenditori ad affidarsi a terzi nel timore di perdere il controllo dell’impresa o nella presunzione di riuscire a guidare l’impresa oltre la crisi senza ammettere di esserne stato la causa.
  • La quarta fase è quella della crisi, l’ultima opportunità per l’impresa di superare il declino e ritrovare continuità ed equilibrio finanziario malgrado spesso la situazione sia in parte compromessa. I covenant bancari sono spesso oltrepassati, i fornitori iniziano a pretendere pagamenti anticipato, la capacità d’indebitamento esaurisce ed anche sindaci e revisori iniziano a mettere seriamente in dubbio la continuità aziendale.
  • La quinta fase è quella della dissoluzione, la continuità aziendale è venuta meno e non vi è altra soluzione che ricorrere a soluzioni radicali quali le ristrutturazioni aziendali pre-liquidatorie o in alternativa le diverse formule concordatarie atte a scongiurare la liquidazione giudiziale dell’impresa, un tempo detto fallimento.

115 mila aziende sono a rischio fallimento entro il 2022 e fra queste solo alcune si salveranno.

Saranno coloro le quali, guidate da imprenditori consapevoli ed illuminati, sarà stata operata una tempestiva ristrutturazione del debito capace di garantire la continuità aziendale e salvaguardare il patrimonio personale di imprenditori e garanti.

Livoni Comandulli & Associati è l’advisor che renderà questo possibile.

Il nuovo codice della crisi d’impresa

Le procedure di allerta

La procedura di composizione assistita

Organismo di Composizione della Crisi

Le procedure concorsuali

Sovraindebitamento e fideiussioni

Il nuovo codice della crisi d’impresa

Le procedure di allerta

La procedura di composizione assistita

Organismo di Composizione della Crisi

Le procedure concorsuali

Sovraindebitamento e fideiussioni

Il nuovo codice della crisi d’impresa

Le procedure di allerta

La procedura di composizione assistita

Organismo di Composizione della Crisi

Le procedure concorsuali

Sovraindebitamento e fideiussioni

Parlatene con noi, sapremo ascoltarvi.

Per una consulenza gratuita o per conoscere le nostre best practice.

Contatta LCA